COMUNICARE NELL’EMERGENZA, riflessioni della nostra responsabile Area Psico-Pedagogica

Nell’ambito dell’articolato progetto “Pronti a Ripartire!” elaborato dallo staff del Comitato regionale Veneto, dopo le schede di allenamento pubblicate nei giorni scorsi nell’area Didattica del sito abbiamo oggi il piacere di condividere l’interessantissima analisi della dottoressa Silvia VIANELLO, responsabile dell’Area Psico-Pedagogica.

Il focus è sullo strettissimo legame tra gli ambiti della COMUNICAZIONE INTERPERSONALE e della EDUCAZIONE, in particolare nei confronti dei nostri/vostri bimbi e ragazzi alle prese con la complicata elaborazione e gestione della dura situazione che accomuna tutti noi in questi giorni.

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Buona lettura, e Duri ai Banchi.

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COMUNICARE NELL’EMERGENZA | La relazione educativa ai tempi del Coronavirus

Dott.ssa Silvia Vianello, Area psico-pedagogica CRV

 

 

 

Restare a casa. 

Questo è il correttissimo appello rivolto ormai da settimane dalla scienza e dalle autorità alla popolazione, inclusi i nostri giovani sportivi.

Una situazione di emergenza che chiama tutti noi “EDUCATORI“, a maggior ragione di uno sport come il Rugby, a riprendere in mano il nostro ruolo e ad esercitarlo nel miglior modo possibile, per tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che correranno ancora sui nostri campi indossando la maglietta del nostro club e sostenendo i valori del Rugby.

Sostegno, Rispetto, Spirito di Squadra e Impegno possono essere valori che possiamo allenare anche se lontani, perché la cosa più importante che oggi tiene legati voi educatori ai “vostri ragazzi” è la relazione educativa: l’avete sperimentata, nutrita, ci avete pure fatto “a botte” o “giocato a nascondino” da inizio stagione fino al giorno di stop allenamenti, avvenuto così velocemente, per voi e per loro. 

Ora è il momento di trasformare le modalità di relazione e questo vi richiede creatività, di vedere i vostri giocatori e giocatrici con nuovi occhi: forse per la prima volta incontrerete la persona al di là del giocatore.

 

Ed eccovi nel rapportarvi con bambini in pigiama, ragazzi nei loro salotti, genitori molto o troppo poco presenti… potrete entrare veramente in relazione con loro, in punta di piedi, perché le nuove modalità di “allenamento” vi richiederanno di essere più rispettosi, delicati, distaccati o vicini soprattutto alle famiglie.

Al di là di un contatto whatsapp o skype, ricordate che ogni famiglia sta vivendo la propria emergenza: gestione del figlio o dei figli a casa, didattica a distanza, genitori che lavorano fuori casa, da casa, genitori che hanno perso o stanno perdendo il lavoro, famiglie che si sono dovute unire o dividere, problemi che si amplificano o famiglie che si ritrovano, nella chiusura forzata delle mure domestiche.

Oggi vi è richiesto più che mai di ESSERE EDUCATORI, con la speranza di mantenere quel filo che vi lega ai vostri ragazzi e alle vostre ragazze, che si accorcerà, speriamo presto, alla prossima partita.

 

 

Per queste motivazioni abbiamo pensato di condividere con voi educatori degli spunti da sperimentare con i vostri giovani giocatori e giocatrici:

 

  • i gruppi WA genitori ad oggi possono essere un buon canale di comunicazione con i bambini; data la loro età ovviamente devono avere qualsiasi comunicazione tra loro e con voi CON LA PRESENZA DEI GENITORI. Se il gruppo wa è molto grande potete anche pensare di dividere il gruppo in gruppetti in modo che sia più gestibile

 

  • potete inviare delle proposte di allenamento o di attività nei gruppi wa: la modalità comunicativa dovrebbe essere direttamente destinata ai ragazzi, non ai genitori (“Ciao sono l’allenatore Mario, che ne dite se oggi insieme facciamo questo allenamento ?” non “cari genitori dite ai bambini di fare..”). Mi permetto di ricordarvi che gli studenti sono alle prese con la nuova modalità di didattica a distanza che potrebbe aver sconvolto orari o richiedere alle famiglie una grande energia. Proponete sempre, mai pretendete: siate empatici.

 

  • Il primo passo da fare sarà spiegare ai genitori (basta un audio per tutti) le nuove modalità che avete deciso di attuare (es. Invio video allenamenti, sfide divertenti da fare a casa, visione di un cartone, videochiamate di gruppo…) e chiedete ovviamente la loro collaborazione come parte importante della relazione comunicativa con i figli; successivamente il primo passo con i giocatori sarà mandare loro un video, fatto da ognuno di voi, per salutarli, tranquiLlizzarli e riconnettere la relazione con loro. Importante: se qualche allenatore non è “abile” con la tecnologia, registrate un audio via telefonata per esempio e mandatela ai ragazzi, non escludete nessuno di voi.

 

  • Siete ancora uno dei punti di riferimento educativo per i vostri ragazzi e per le vostre ragazze: per questo motivo è importante che i messaggi arrivino da voi in prima persona. Il comitato ha sviluppato delle proposte di allenamento per le vostre under: trovo molto interessante che siate direttamente voi a proporre l’allenamento, meglio ancora se i video proposti vengano da voi rifatti e inviati ai ragazzi. E’ importante che rivivano le esperienze che vivevano prima di questa emergenza: il mio allenatore comunica con me, la mia motivazione è più alta, lo ho promesso a lui, alla mia squadra.

 

  • Consiglio di tenere le comunicazione in un giorno e orario prestabilito. Questo permette ai bambini di mantenere una routine e di vivere l’attesa del giorno di allenamento, di contatto con l’allenatore e la mia squadra. Questo permette di ridefinire spazi e tempi, aiuta a dare sicurezza ai bambini.

 

  • Chiedere feedback ai ragazzi dei loro allenamenti può essere molto utile per rendere la comunicazione bidirezionale e per mantenere la dimensione di gruppo (“guardiamo cosa fanno gli altri amici di squadra”)

 

  • Può essere utile chiedere che i bambini si vestano per l’allenamento: completo, calzini, scarpe, e ricordare loro poi di andare a fare la doccia. Ovviamente queste due fasi non possono essere controllate via video ma è importante mandare ai giocatori e alle giocatrici un messaggio di cura di sé e di mantenimento di autonomie. Questa può essere un’occasione per migliorare la propria autonomia: farsi la doccia da soli, allacciarsi le scarpe…ovviamente la famiglia ne sarà responsabile ma in accordo con loro possiamo essere importanti, ad esempio “dopo allenamento inviatevi nel gruppo una foto di voi belli lavati e profumati in tuta da casa prima della cena”

 

  • Oltre agli allenamenti possono essere proposte piccole sfide casalinghe (es.sfida del sostegno: avere un compito a casa di aiuto alla famiglia e mandare una foto settimanale sull’andamento…), proporre racconti o cartoni che possano far riflettere sui valori del rugby, giochi di conoscenza…

 

 

Noi continueremo ad aggiornare le proposte che stiamo sperimentando. Attendiamo proposte da tutti voi che possano diventare risorsa comune: inviatele a

segreteriatecnica@crvenetorugby.it

Nella piena consapevolezza dell’emergenza, possiamo scegliere di vivere questo momento come occasione di crescita per i nostri ragazzi e per le nostre ragazze. E scopriremo che lo diventerà anche per noi.

Abbracciamoci tutti in un cerchio enorme, come siamo soliti fare.

 

Silvia Vianello