Con enorme piacere – ed altrettanto orgoglio 😉 – riportiamo qui di seguito la storia di uno dei risultati rugbistici più belli delle ultime stagioni fuori e dentro dal campo qui Veneto.
Protagonisti Mirano, la sua Under 14, un team di allenatori/educatori visionari, un progetto serio, una terza copia di cromosoma 21 in più e soprattutto lui, Giovanni, uno col rugby dentro per davvero.
fonte: rugbymirano.it
È successo qualcosa di straordinario sabato 26 giugno: Giovanni ha esordito con l’Under 14!
Per chi non conoscesse Giovanni, possiamo dire che è un ragazzo che veste la maglia del Rugby Mirano da quando era in Under 8.
È un ragazzo come tanti altri: ha una famiglia, compagni di scuola, frequenta amici e pratica sport.
È un ragazzo sveglio, che a breve dovrà affrontare la sfida delle scuole superiori e come percorso di studi ha scelto l’indirizzo Socio-Psico-Pedagogico.
Giovanni ha iniziato a giocare a rugby grazie al progetto “Una meta per crescere“, avviato a Mirano anni fa da pochi pionieri quali Silvia Vianello, Alberto Bartolini e Stefano D’Alterio, in collaborazione con AIPD: l’Associazione Italiana Persone Down e sulla scia di quanto fatto a Roma dall’Unione Rugby Capitolina.
Perché Giovanni ha la sindrome di Down e questa circostanza rende il suo esordio in Under 14 un evento più unico che raro, forse il primo in Italia.
“I primi increduli siamo stati proprio noi” – ha raccontato Silvia Vianello, psicologa che supporta Rugby Mirano nel grande progetto “Rugby Scuola di Vita” – “non perché fossimo dubbiosi sulle capacità di Giovanni, quanto piuttosto per la naturalezza con cui questo passo è avvenuto“.
Perché, a quanto pare, Giovanni gioca alla pari con gli altri suoi coetanei.
“Abbiamo deciso di farlo giocare in mischia, perché ama il contatto e gli piace buttarsi, placcare. È entrato in campo perché l’ha meritato. Sempre presente agli allenamenti, anche ora che abbiamo iniziato la fase estiva facoltativa, è ben integrato nel gruppo e non si tira indietro. Abbiamo ritenuto che fosse pronto, quindi ha giocato, cosa che è successa anche venerdì 2 luglio nella partita di ritorno” – ha tenuto a chiarire Enrico Zenaro, capo allenatore dell’Under 14.
E gli avversari? Come hanno reagito?
“All’inizio erano un po’ titubanti ma il momento di incertezza è stato presto superato. Appena hanno visto la sua grinta hanno messo subito da parte quella che era soltanto una impressione iniziale e l’hanno affrontato come qualsiasi altro. Anche l’allenatore del Cittadella, a fine incontro, mi ha chiesto come ci fossimo riusciti”.
“Sia chiaro: non è tutto merito mio, anzi!” – ha precisato Zenaro – “Io sono solo l’ultimo di una serie di allenatori ed educatori che si sono succeduti nella formazione di Giovanni. Oltre ai pionieri del Mirano, ai genitori di Giovanni e ad AIPD, che da subito hanno creduto nel progetto, un grande merito va a Federico Polazzon, il tutor che segue Giovanni con il difficile compito di favorirne l’integrazione nella squadra e viceversa. Infine non possiamo non riconoscere un grande merito ai compagni di squadra di Giovanni, capaci di mostrare a tutti noi cosa significhi inclusione“.
Ed ora, cos’altro possiamo aspettarci?
“Giovanni ha indubbiamente delle doti, soprattutto caratteriali, che gli hanno permesso di arrivare fin qui ed il bello di tutto ciò è che non abbiamo la minima idea di dove potrà arrivare” – ha ammesso Silvia Vianello – “il risultato di Giovanni mostra che conosciamo ancora pochissimo delle potenzialità di questi ragazzi. L’unica cosa da fare è cercare di progredire, assieme, giorno per giorno, senza porsi limiti“.
Noi aspettiamo soltanto di vederlo giocare, la prossima stagione sportiva, nell’Under 15.