In Ghirada una partecipata riunione aperta alle società del CR Veneto, presenti con il Presidente del Comitato Veneto anche il Presidente Federale Innocenti, i Vice-Presidenti Luisi e Morelli, i Responsabili Urbani e Grosso
In un incontro durato oltre due ore, i vertici della Federazione hanno incontrato ieri sera presso il Centro La Ghirada della Benetton Treviso i Club del CR Veneto nell’ambito del tour dei Comitati e delle Delegazioni territoriali per la presentazione dei progetti relativi al rugby di base, deliberati dal Consiglio Federale lo scorso 12 febbraio.
La serata, che ha visto la partecipazione di poco meno di 70 Club, è stata introdotta dai saluti e dalle valutazioni preliminari del Presidente del CR Veneto, Sandro Trevisan, che ha tenuto a “ringraziare il Presidente e tutta le aree della Federazione coinvolte in questo notevole sforzo nella progettazione di un approccio così innovativo al rugby di base, ai Club e agli Organi Territoriali, progetto del quale ora attendiamo di conoscere le relative dotazioni per attivarci come struttura a supporto delle società“. Ricordato l’evento di formazione condivisa in programma sabato 26 marzo a Vicenza, Trevisan ha quindi lasciato la parola al Presidente Federale Marzio Innocenti, felice di tornare “a casa” dopo un bel po’ di tempo. Di seguito alcuni passaggi del suo intervento.
“La partecipazione così numerosa dei dirigenti veneti alla serata di oggi testimonia l’attaccamento di questo territorio al nostro sport, e di questo ringrazio tutti voi.
Il tema più importante del nostro sport è la FORMAZIONE: negli ultimi anni la FIR ha puntato fondamentalmente sull’assistenzialismo, ora la direzione intrapresa è un’altra. Prima la pandemia, poi la guerra, hanno certamente creato riflessi importanti sui tesseramenti: le nostre percentuali di calo in alcune categorie sono simili al volley, al basket, ad altri sport, e dobbiamo lavorare duro per invertire questa tendenza.
Il Consiglio Federale ha deciso, anche sulla base di questo contesto, di approvare un piano di sostegno consistente, 4 milioni di Euro (+600.000 per il Sud), da gestire non più con una distribuzione a pioggia, ma secondo criteri di investimento misurabili, destinati a progettualità sul rugby di base, suddivisi in quattro macro-aree:
- PROTOCOLLO FIR-FIGC
- PROMOZIONE & SVILUPPO
- FORMAZIONE
- IMPIANTISTICA SPORTIVA
Sulla Formazione (Accademie e CDFP) la mia visione è sempre stata la stessa: era un sistema squilibrato, escludente in un’età troppo giovane per chi non entrava a farne parte, basato su criteri selettivi non chiari. Non va negato però il patrimonio di competenze sviluppato dal team di tecnici e dirigenti che vi afferivano: semplicemente, questo patrimonio ora va diffuso e condiviso sui territori, sui Club.
Vengono mantenuti i due Centri di Formazione Permanente di Roma (Centro-Sud) e di Milano (Nord-Ovest), integrato nel Nord-Est dall’iniziativa della Benetton per i Club della Marca (allineata ed in piane collaborazione con la Federazione) e dall’Accademia di Verona. A Rovigo ci sarà un Polo di Formazione FIR: il criterio è basato sulla capacità di fare rete tra più Club in un dato territorio, oltre che su caratteristiche strutturali, tecniche, organizzative geografiche. Tetto massimo di investimento 75 mila Euro annui per Polo, per le professionalità e gli strumenti coinvolti. Vengono infine create due Accademie U23 innestate su Zebre e Benetton. Questo progetto riporta i Club al centro del progetto federale: a livello di base, a livello di club strutturati, a livello delle due franchigie”
È stato poi il turno del vice-Presidente con delega agli enti territoriali Antonio Luisi: “Questi incontri hanno lo scopo di coinvolgere i Club e i territori nella progettazione tecnica della nostra Federazione. Questo metodo e questa dotazione economica così importante sono qualcosa che non si era mai visto prima nella storia del nostro sport. Il senso di queste iniziative è di innescare meccanismi virtuosi, tali per cui si possa tendere il più possibile all’auto-sostentamento una volta che i progetti entrano in fase operativa.
Questa cifra non va a depauperare le dotazioni previste per i Comitati e le Delegazioni, ma si aggiunge ad esse.
Abbiamo il dovere di contribuire alla crescita di tutto il rugby italiano e di finalizzare i nostri investimenti su progettualità che siano proiettate al futuro ed allo sviluppo strutturale del nostro movimento.
Stiamo lavorando alla nuova Circolare Informativa in modo da renderla disponibile già ai primi di maggio: anche questo non era mai successo prima, ma questo Consiglio lo ha ritenuto assolutamente doveroso per consentire ad ogni Club di poter programmare la prossima stagione con il giusto margine temporale”.
La parola è poi passata al vice-presidente con delega all’Impiantistica Giorgio Morelli: “Questi progetti rappresentano un investimento importantissimo, che vale circa il 10% del bilancio federale. I mancati introiti derivati dal Covid (biglietteria ed eventi negati alla Nazionale) non hanno fermato lo slancio verso il sostegno ai Club. Si è voluto puntare ad uno stimolo verso una progettualità che parta dal basso: oltre 1 milione di Euro è dedicato all’impiantistica. 250 mila euro andranno al capitolo omologazioni: fino a prima vi era auto-certificazione, poi avallata dal Direttore Tecnico della FIR. Questo non è previsto né dal regolamento CONI, né dalle normative vigenti: la responsabilità deve essere in capo alla Federazione, non ai Club, che la richiedono e debbono ottenerla. La FIR può svolgere le omologazioni in proprio o delegando a soggetti titolati: la FIR si è assunta l’onere delle omologazioni, che quindi non gravano sui Club, e dureranno 4 anni.
I contributi assommano invece a 750 mila Euro, già accantonati: le assegnazioni, per i progetti approvabili, avverranno secondo criterio cronologico. Il bando partirà appena conclusa la verifica sulla possibilità di escludere questi interventi dall’assoggettamento IVA”
È stata poi la volta di Francesco Grosso, Responsabile nazionale di Promozione & Sviluppo: “I due macro-progetti relativi all’area che rappresento prevedono l’attivazione del protocollo FIR/FIGC siglato in dicembre dai Presidenti Innocenti e Gravina con un budget dedicato di cinquecentomila euro ed un analogo investimento, denominato per l’appunto Promozione e Sviluppo, per progetti specifici dedicati ai Club nel loro percorso di crescita.
Progetto di Sviluppo Tecnico-Sportivo
Investimento in due Coordinatori di Progetto, suddivisi in Area Centro-Nord ed Area Centro-Sud
PROGETTO PROMOZIONE & SVILUPPO
Eventi multidisciplinari di educazione ambientale
La selezione dei Club avverrà secondo criteri equilibrati di natura tecnica e territoriale.
Infine la chiusura a cura di Francesco Urbani, Responsabile Nazionale per il Rugby di Base: “La Federazione scommette con convinzione sul proprio movimento destinando fondi importanti ed eterogenei, con l’obiettivo di strutturare nel tempo gli esiti delle azioni che ne conseguono.
È stato scelto di intervenire senza scorciatoie, optando per la costruzione condivisa e diffusa di un rugby italiano più solido, e più in grado di generare da se stesso il proprio futuro, attivando quel meccanismo virtuoso che solo un investimento, e non un contributo, può garantire.
Dal 31 marzo avrà inizio l’avvio di raccolta dei dati e delle progettualità, che si protrarrà sino al 31 maggio. La graduatoria dei singoli progetti e la conseguente allocazione dei contributi verrà pubblicata su federugby.it il 15 luglio.
Questa la sintesi del nuovo progetto federale di sostegno al movimento di base:
- Strumenti e risorse adeguati ai singoli territori
- investimenti mirati per il mixassimo rendimento di ogni Regione e Club
- Graduatoria per l’allocazione delle risorse
- Monitoraggio costante degli investimenti in tutta Italia