Si è svolto nella tarda serata di giovedì 16 febbraio, presso la Sala Kandinsky del Crowne Plaza Hotel di Padova, la riunione plenaria dei Club del rugby veneto su invito del Presidente federale Marzio Innocenti.
Oggetto dell’incontro, che ha visto la partecipazione dell’80% delle società afferenti il Comitato Regionale, una panoramica del lavoro svolto dalla Governance federale a due anni dall’insediamento, spaziando tra le Nazionali, il rugby di base ed il settore di promozione e sviluppo, con particolare focus sull’ambito veneto.
Presenti al tavolo dei relatori, oltre al Presidente Innocenti, anche il Responsabile Nazionale per il Rugby di Base, Francesco Urbani, ed il Responsabile Nazionale di Promozione & Sviluppo, Francesco Grosso. Con loro, a fare gli onori di casa, il Presidente del CR Veneto Sandro Trevisan, che ha salutato i presenti ed introdotto l’intervento del massimo esponente FIR.
L’analisi del Presidente Innocenti ha acceso i fari sulla direzione intrapresa dalla Federazione verso gli obiettivi di crescita individuati: sistema di formazione delle giocatrici e dei giocatori, risposta agli esiti dei due anni di pandemia, risultati delle Nazionali Maschile, Femminile, Under 20 e Under 18, strutturazione dei campionati, attività sui territori nelle quattro aree tecniche del Paese. E poi ancora la riorganizzazione interna all’organo FIR, le sponsorizzazioni, le relazioni internazionali, i tanti progetti attivati nei confronti del rugby di base.
“Siamo di fronte a delle sfide difficili, ma che siamo pronti ad affrontare potendo contare principalmente sul sostegno di ciascun rugbista italiano, sulle società, sulla nostra comunità”, le parole del Presidente. “Chi gioca indossando la maglia azzurra sta dimostrando quanto si sente appartenente alla causa del rugby italiano, e ricostruire con radici solide questo senso di appartenenza di tutto il movimento è il primo obiettivo che ci siamo dati come organo di governo, dopo anni in cui la sensazione si fosse perso era tanto concreta quanto diffusa. Sono i Club la linfa del nostro sport e del nostro movimento, dai Club siamo partiti per riprogettare la Federazione e le sue dinamiche, verso i Club e la loro crescita sono orientati tutti i nostri sforzi”.
Francesco Grosso ha quindi illustrato lo stato dell’arte sui progetti “Palestra a Cielo Aperto” e “Parco Sportivo”, entrambi oggetto di un importante capitolo di finanziamento ottenuto dal settore Promozione & Sviluppo attraverso i bandi di Sport e Salute, per i quali la Federazione Italiana Rugby è risultata la maggiore beneficiaria in termini economici dato il valore particolarmente significativo delle progettualità presentate. Illustrati poi gli sviluppi degli altri progetti costruiti e varati negli scorsi mesi, dal grande investimento in ambito di corsi di formazione a quello per la fornitura di kit specifici finalizzati alle attività promozionali nelle scuole (obiettivo la creazione di 100 Enti Scolastici) per ogni Club italiano, passando poi alle proposte Multisportive, alle iniziative di stimolo alla pratica del Rugby a 5 (touch, tag, flag, snow e beach rugby) ed al supporto alle famiglie in difficoltà economica attraverso un programma di contributo diretto al Club per garantire la regolare attività alle ragazze ed ai ragazzi rientranti nella fattispecie.
A seguire ha preso la parola Francesco Urbani, che ha relazionato sulle dinamiche di contribuzione elaborate dalla Federazione con i più recenti criteri legati alle progettualità presentate e realizzate. Focus anche sui temi regolamentari e sui relativi adattamenti predisposti alfine di rispondere alle esigenze delle società, oltre che sulle dinamiche condivise con i presidenti di Club e di Comitato nell’elaborazione delle attività agonistiche e promozionali per la prossima stagione, con particolare attenzione alle categorie giovanili: su questi punti si è attivato un confronto con i presidenti presenti in sala, alcuni interventi dei quali hanno posto sul tavolo casistiche estremamente interessanti e destinate ad entrare nelle elaborazioni in corso.
Emersa in più momenti, e certamente tra i temi più caldi nel dibattito rugbistico attuale, la Riforma del Lavoro in abito sportivo: alle preoccupazioni dei Club la FIR risponde avendo aperto un tavolo di lavoro, in linea diretta con gli organi ministeriali, per l’armonizzazione meno traumatica possibile rispetto alle novità più impegnative previste dalla normativa prossima all’entrata in vigore. Particolarmente dibattuto, oltre alle incombenze fiscali ed amministrative, il tema del vincolo sportivo: la FIR si metterà entro tempi brevissimi a disposizione dei Club con un servizio di consulenza e supporto, a seguito delle linee guida elaborate in condivisione proprio con il Ministero.
In chiusura il saluto finale del Presidente nazionale Marzio Innocenti e del presidente regionale Sandro Trevisan, che hanno sottolineato lo stato di salute complessivo del rugby veneto in rapporto ad altre aree del Paese: “Cari Presidenti, vi richiamo ad uno spiccato senso di responsabilità, perché questo movimento ha il dovere di segnare la strada e di aiutare tutto il resto del rugby italiano a seguirla, prendendo la direzione di una crescita forte ed irreversibile. Il nostro sport ha davvero bisogno di ognuno, presidenti, tecnici, dirigenti, giocatori, appassionati, ed in particolare il rugby veneto deve su questo fare la sua parte, avendo consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo”, le parole di Innocenti.
“Migliorare la qualità del nostro movimento non può prescindere dall’impegno sul fronte della formazione”, si è agganciato Sandro Trevisan. “Il CR Veneto ha investito molto in questo ambito così strategico, predisponendo corsi di alto livello spalmati nell’arco dell’intera stagione, che però sarebbe auspicabile registrassero una partecipazione più elevata da parte dei tecnici cui si rivolgono. Altro fronte che ci vede particolarmente impegnati è lo sviluppo del movimento femminile, con varie attività che possono e devono stimolare i Club ad aprirsi sempre di più ad un rugby fantastico, in grado di alzare lo standard delle società rendendole più aperte, più complete, più appetibili sotto goni punto di vista, così come avviene aprendosi al rugby integrato per atleti con disabilità. Il 30 giugno, infine, segnalo che scadono i termini per adeguare gli oltre 100 impianti di questa regione al nuovo regolamento sull’impiantistica: invito tutti ad accelerare la presentazione della documentazione richiesta, finalmente concludendo l’epoca delle deroghe continue su un terreno così delicato come quello della responsabilità e della sicurezza dei nostri atleti”.