Per la prima volta il Trofeo dei Dogi apre anche alla formula a 7, il punto sulla stagione da parte dei responsabili Alberto Bartolini e Diego Bressan
Con i campionati Under 15 e Under 17 archiviati o in dirittura d’arrivo, entra nel vivo la stagione del Seven promossa dalla struttura tecnica del Comitato Regionale Veneto coordinata dal Tecnico Regionale Alberto Bartolini.
Il progetto, strutturato per le due categorie giovanili sia maschili che femminili, ha visto nel corso degli scorsi mesi un’intensa attività affidata al Tecnico Regionale Rugby a 7 e Rugby a 5 Diego Bressan, andato ad interfacciarsi con i Club aderenti in tutto il territorio regionale organizzando da una a due sedute mensili inter-societarie sia per atleti ed atlete, sia per allenatori.
Un lavoro capillare, molto impegnativo, frutto di un continuo interscambio con il c.t. della Nazionale Seven Matteo Mazzantini, che ha sovrinteso personalmente i tanti corsi di formazione federali dedicati ai tecnici.
Dal lavoro sul campo, attraverso una serie di Tornei sia Under 15 che Under 17, l’attività ha consentito di mettere sotto monitoraggio un centinaio tra giocatori e giocatrici “di interesse”, con l’obiettivo – tra gli altri – di formare una selezione Dogi e Dogaresse Under 17 da un lato, dall’altro di preparare al meglio la prima edizione del Trofeo dei Dogi Seven U17, in programma il prossimo 10 giugno a Favaro Veneto, ospiti del San Marco Veneziamestre Rugby.
“Si tratterà di una prima volta per il Seven, arricchendo l’offerta di un evento, il Trofeo dei Dogi, divenuto ormai un classico molto atteso da parte di tutto il movimento”, spiega Alberto Bartolini. “Oltre alle selezioni d’area Nord-Est e Nord-Ovest (che coinvolgeranno anche atleti del Trentino Alto Adige) parteciperà al torneo una selezione del Friuli Venezia-Giulia sia maschile che femminile, confermando la grande collaborazione tra i due Comitati. Una settimana più tardi i migliori atleti vestiranno la maglia dei Dogi per rappresentare il Veneto al Trofeo delle Regioni Under 17 in programma a Bologna, lo storico Trofeo Bonori. Un importante momento di verifica per tutti noi, in un contesto tecnicamente probante, ma soprattutto il giusto premio a chi si sarà meritato tecnicamente la chiamata al termine di un percorso lungo ed impegnativo, potendo rappresentare contemporaneamente il proprio Club e la propria regione”.
Lungo l’arco della stagione, soprattutto in corrispondenza del termine del Campionato Under 17 Élite di inizio aprile, sono diversi gli appuntamenti già svolti o a calendario organizzati dal CRV sul territorio: per l’Under 15 quattro tornei maschili e due femminili, con 16 club maschili aderenti mentre per le ragazze la formula è a convocazione per ogni data e riguarda tutte le tesserate della categoria. Per l’Under 17 sono ugualmente quattro i tornei maschili e due quelli femminili, con 12 Club maschili partecipanti e identica formula a convocazione per le ragazze. In entrambi i casi, le competizioni si svolgono in contemporanea presso la medesima sede.
Anche l’Under 19 – pur non inserita come categoria nel progetto tecnico del Comitato – gode di un programma specifico, simile in molti punti a quello sopra descritto e finalizzato alla partecipazione al torneo “Off-beat7s” presso il Payanini Center di Verona del 27 maggio, mentre per i Seniores l’appuntamento principale è quello della nona edizione dell’Arena Seven, organizzato dalla Scaligera Rugby Verona il prossimo 10 giugno.
“Programma articolato e molto esteso territorialmente, una sfida nella sfida principale, che rimane quella di rendere il Seven parte del bagaglio culturale del movimento rugbistico veneto”, racconta Diego Bressan. “La pratica del rugby a 7 rende più completo un giocatore, questo è indubbio: agilità, manualità col pallone, lettura della difesa, gestione dello sforzo individuale a servizio del collettivo, efficacia difensiva sia nell’uno-contro-uno che sugli spazi larghi, per non parlare poi della capacità aerobica”.
“Tutte skills che questo tipo di rugby allena tantissimo, soprattutto nelle fasce d’età su cui ci stiamo focalizzando, e che poi applicate sul rugby a 15 alzano di molto il livello sia individuale che collettivo. Il Comitato sta facendo molto, con grande collaborazione della Federazione, e siamo fiduciosi che lo sforzo alla fine pagherà. Del resto, oltre all’obiettivo culturale non va assolutamente dimenticato un altro scopo primario, quello di scovare talenti, lavorarci sopra e prepararli a vestire la maglia Azzurra partendo dalla Nazionale Under 18, dando il nostro contributo per creare le condizioni necessarie ad avere in futuro una nostra rappresentativa alle Olimpiadi. Formule magiche non ce ne sono, conta solo il lavoro”.