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RUGBY FEMMINILE, IN POLESINE LA PRIMA TAPPA DEL PROGETTO “RUGBY A XV”

A Villadose e San Martino di Venezze doppio appuntamento domenicale per  atlete U14, U16 e U18, e sabato parte “Rosa Touch”

 

 

Prima tappa veneta del progetto FIR dedicato allo sviluppo femminile denominato “Rugby a XV”, una progettualità che si sostanzia nell’organizzazione di specifici appuntamenti per atlete Under 16 e Under 18 con l’obiettivo di avviarle – per l’appunto – al gioco a XV, in alternativa a quello normalmente praticato in versione ridotta a sette.

Il progetto, che vede nell’Area di Promozione & Partecipazione il suo coordinamento, ha visto il Rodigino come territorio di primo svolgimento, con due località coinvolte in parallelo: Villadose e San Martino di Venezze.

 

 

A Villadose erano più di 80 le atlete Under 16 e Under 18 presenti in rappresentanza di più Club, tra cui due dall’Emilia-Romagna: gli impianti di via Pelandra hanno così fatto da teatro ad una intensa seduta alla presenza del Tecnico Regionale CRV Alberto Bartolini, del Responsabile Promozione & Partecipazione CRV Massimiliano Marzanati e del Tecnico Responsabile per lo Sviluppo Femminile Matteo Ambrosini, coadiuvati dai tecnici del Club ospitante e di quelli partecipanti, ricavando subito impressioni estremamente positive sul potenziale di un progetto che sull’asse Emiliano-Veneto ha gettato le basi per un futuro decisamente promettente.

 

 

In parallelo, a San Martino di Venezze, verificate le richieste dei Club del Comitato Emilia-Romagna e la disponibilità di quelli Veneti impegnati a Villadose, si è potuto organizzare un torneo Seven Under 14 a sette squadre, un’ottima occasione per confrontare lo stato dell’arte tra le due regioni nello sviluppo del rugby femminile nella sua categoria d’entrata.

 

 

Una giornata decisamente positiva, sia per il livello rugbistico visto in campo, sia per l’ottima risposta numerica, dato che erano più di 180 le ragazze coinvolte sui due impianti, ma anche per l’attenzione rivolta dalle due Amministrazioni locali, che non hanno voluto mancare al doppio appuntamento“, commenta Massimiliano Marzanati del CRV. “A San Martino di Venezze in particolare le soddisfazioni sono state tante, visto che il Club è nato lo scorso mese di giugno in un territorio storicamente votato al calcio. Il sostegno dell’Assessorato e la volontà dei responsabili della società sta consentendo di seminare rugby con buona risposta, ora ci impegneremo tutti per trasformare il campetto attualmente utilizzato in un vero e proprio campo da rugby, con i pali ad acca, ma anche a portare in paese bambine e bambini delle Prime Mete, partendo proprio dalle basi“.

 

 

A Villadose abbiamo strutturato una giornata molto proficua, con circa 60 atlete Under 16 e una trentina di Under 18, per la maggior parte venete, ma anche con 34 ragazze dell’Emilia-Romagna, sempre nell’ottica del confronto tra realtà e sistemi differenti, indubbiamente un valore aggiunto“, aggiunge Matteo Ambrosini del CRV. “Si è trattato per la stragrande maggioranza di loro di una prima volta col rugby a XV, secondo i regolamenti U18 che prevedono mischie no-contest e touche senza blocchi di salto. Nel finale, grazie alla preziosa presenza degli arbitri, abbiamo potuto giocare delle partite da venti minuti a gioco vero e su tutto il campo, un’esperienza tanto nuova quanto apprezzatissima da tutte. L’obiettivo è tra gennaio e giugno quello di organizzare un numero importante di appuntamenti simili, accompagnando la confidenza e la crescita delle competenze nel rugby a XV di tutte le atlete coinvolte”.

Ma l’attività di sviluppo femminile promossa in Veneto non si ferma qui: sabato 18 novembre, in versione indoor nel Palazzetto dello Sport di Caorle, parte il progetto Rosa Touch dedicato ad atlete neofite, vale a dire non tesserate per alcun Club. Dopo questo appuntamento di lancio, il Comitato Regionale Veneto programmerà un appuntamento al mese con formula Open Day tra febbraio e maggio, coinvolgendo più località anche in contemporanea.

Indirizzati a ragazze tra i 12 e i 17 anni, grazie alla facilità di questa tipologia di rugby (numero ridotto di giocatori a partire da cinque, assenza di mischie, grande spazio al divertimento sia in attacco che in difesa con i placcaggi sostituiti da tocchi a due mani sulla schiena) gli Open Days Rosa Touch si prefiggono il duplice obiettivo di avvicinare al rugby atlete del tutto nuove alla palla ovale o in fase di fuoriuscita dalle categorie miste del minirugby, mettendo assieme più fasce d’età per favorire scambi d’esperienza, costruire legami e “seminare” il Gioco presso quelle società del territorio già predisposte ad avviare un percorso tecnico femminile (per la news completa CLICCA QUI)