MARCO ZENNARO, OGGI LA SVOLTA CHE TUTTO IL RUGBY VENETO ATTENDEVA

Dopo più di 80 giorni di detenzione disumana, Marco Zennaro è stato condotto nella mattinata odierna agli  arresti domiciliari presso una struttura alberghiera di Khartoum, capitale del Sudan, dove si trova in stato di fermo nell’ambito di una complessa vicenda giudiziaria che vede coinvolta la sua azienda.

 

 

La mobilitazione del movimento rugbistico italiano è stata immediata e costante fin dalle prime ore in cui l’aggravamento della situazione di Marco venne diffusa dalla famiglia dopo l’iniziale, comprensibile riservatezza seguita al primo arresto.

Da allora, l’adesione alla campagna di sensibilizzazione è stata incessante ed ha visto coinvolto il rugby italiano a tutti i livelli, dalla presidenza federale ai Club sparsi su tutto il territorio, come spiegato dal presidente del Comitato Veneto Sandro Trevisan: “La notizia della svolta nelle condizioni detentive del nostro Marco è un sollievo enorme per tutta la comunità rugbistica italiana, e veneta in particolare”.

 

il presidente del CRV Sandro Trevisan

 

“Il rugby italiano ha fatto fin dalle prime ore in cui la complicata vicenda è precipitata da detonatore ad un forte risveglio dell’opinione pubblica, tenendo costantemente alta la soglia di attenzione e di stimolo nei confronti dei media e delle autorità coinvolte”.

“Dobbiamo TUTTI essere orgogliosamente consapevoli di quanto conti sentirsi ed essere COMUNITÀ sul terreno di valori comuni come i nostri, dal presidente FIR all’ultimo dei bimbi Under 6 che ha retto uno dei tanti striscioni esposti a favore di Marco in queste settimane”.

 

marco zennaro fuori dal carcere prima del trasferimento agli arresti domiciliari

 

A lui tutto questo è arrivato, ogni giorno, e senza dubbio gli è servito tanto per tenere duro nei momenti più bui di questi 80, terribili giorni di prigionia disumana”.

“Ora la speranza è che la vicenda si sblocchi definitivamente, consentendo alla sua famiglia, alla sua città, al suo Club e a tutto il rugby italiano di riabbracciare Marco Zennaro chiudendo una volta per tutte questo incubo”.

 

 

 

fonte: federugby.it

Roma – La Federazione Italiana Rugby ha appreso con soddisfazione dalle autorità governative competenti del trasferimento in una struttura alberghiera di Khartoum del proprio tesserato Marco Zennaro, dallo scorso mese di aprile detenuto in attesa di definire la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto in Sudan.

A supporto dell’ex atleta ed oggi tecnico del Venezia Rugby, fiaccato fisicamente e psicologicamente dalle condizioni detentive delle carceri sudanesi, la Federazione Italiana Rugby e tutte le Società affiliate erano scese idealmente in campo già nelle scorse settimane, manifestando la solidarietà al rugbista lagunare partecipando dapprima in modo attivo alla conversazione online con l’hashtag #sosteniamoMarco e sensibilizzando poi l’opinione pubblica con uno speciale cerimoniale pre-partita in occasione della Finale del Peroni TOP10 in diretta RAI del 10 giugno scorso.

Lo straordinario affetto e la vicinanza che tutto il movimento hanno mostrato nei confronti di Marco, sostenuti dal fondamentale lavoro della diplomazia italiana, hanno permesso di raggiungere un obiettivo che, pur non ponendo fine a questa complessa vicenda, giova significativamente al fisico ed alla psiche del nostro tesserato. Ho mantenuto personalmente i contatti con Marco quasi ogni giorno in queste difficili settimane e voglio trasferire a tutti coloro che gli hanno dedicato anche un solo minuto del proprio tempo la profonda gratitudine sua e della famiglia per aver avvertito il sostegno concreto di tutta l’Italia rugbistica. Sono e siamo fiduciosi di poterlo rivedere presto sul campo, insieme ai suoi ragazzi” ha dichiarato il Presidente della FIR, Marzio Innocenti.